La, impropriamente detta, cellulite è un’alterazione del tessuto connettivo sottocutaneo che,per un cattivo funzionamento del drenaggio ematico e linfatico, si intasa, con accumulo di sostanze tossiche.
La cellulite si può trattate con la mesoterapia che consiste nell’iniezione sottocutanea di piccole quantità di farmaci sia nelle zone interessate dall’inestetismo, sia in alcuni punti di agopuntura. I rimedi che uso, sono farmaci omeopatici che danno buoni risultati e non hanno effetti collaterali. Un altro trattamento molto efficace per ridurre la cellulite è la liposuzione, un intervento chirurgico che consiste nell’aspirazione del grasso cellulitico. Questo trattamento richiede una serie di esami ematologici preliminari e una terapia farmacologica sia prima sia dopo l’intervento
La mesoterapia non comporta rischi nè controindicazioni. La liposuzione si può eseguire in anestesia locale con sedazione e, in mani esperte e con le dovute precauzioni, non crea problemi nè rischi.
La biomesoterapia dà buoni risultati perchè riduce l’accumulo adiposo o la cellulite migliorando, contemporaneamente, anche la circolazione e il metabolismo. La liposuzione dà ottimi risultati.
La mesoterapia con rimedi omeopatici costa 50 euro a seduta, per la liposuzione il costo varia a seconda del numero delle zone da trattare.
Per la biomesoterapia non occorrono nè bendaggi nè calze contenitive, mentre per la liposuzione si devono portare le calze a compressione graduata per qualche giorno, ma, anche in questo caso, si può riprendere subito il lavoro.
Sia la mesoterapia che la lipoaspirazione non sono indicate nel periodo estivo perché possono provocare la formazione di ematomi e di edema che , con il caldo, rimarrebbero più a lungo. Nel caso della liposcultura, poi, la necessità di portare bendaggi e calze risulterebbe molto fastidiosa.
Si utilizza, in prevalenza, acido jaluronico sia come rivitalizzante che come riempitivo.
L’acido jaluronico non richiede di alcun test preliminare perchè è ben tollerato essendo un costituente della nostra pelle e perchè i prodotti che si usano oggi sono estremamente perfezionati
Normalmente non ci sono controindicazioni all’uso di questa sostanza e gli unici effetti indesiderati sono un lieve rossore e un modesto gonfiore che durano poche ore.
Il numero di sedute varia a seconda della profondità delle rughe ma, di solito, si fanno due o tre sedute con cadenza settimanale in modo che il risultato si mantenga per 6-8 mesi.
Il costo è compreso tra 200 e 250 euro a seconda del numero delle fiale utilizzate.
Questo trattamento è finalizzato a restituire elasticità, compattezza e idratazione alla cute tramite l’introduzione di sostanze di cui il derma è costituito e la cui sintesi si riduce con l’età, con l’esposizione al sole e con la formazione di radicali liberi. Anche qui si utilizza acido jaluronico puro e altri prodotti omeopatici.
Il numero delle sedute, anche in questo caso, varia, a seconda delle condizioni della pelle, da un minimo di 4 a un massimo di 6-8 sedute a cadenza quindicinale.
L’aspetto del viso cambia e la pelle diventa più luminosa, più rosea e levigata.
Il minimo dolore che si ha è dovuto all’introduzione dell’ago che, essendo molto sottile e corto, provoca solo un leggero fastidio e, di conseguenza, l’anestesia locale è, nella gran parte dei casi, superflua. Nel caso, comunque, che si voglia alleviare il disagio, nella zona da trattare, si applica un sottile strato di pomata anestetica.
Un altro valido prodotto è la tossina botulinica che serve per il trattamento delle rughe della metà superiore del viso. Questo trattamento viene eseguito in una sola seduta al costo di 250 euro.
Le vene varicose e le teleangectasie visibili sono vasi superficiali abnormemente dilatati. Esse rappresentano la quantità di sangue che “scappa” dal circolo profondo a causa dell’insufficienza delle vene perforanti.
Le vene perforanti sono i vasi che mettono in comunicazione il circolo superficiale con il circolo venoso profondo. Attraverso le vene perforanti il sangue dei vasi superficiali è aspirato nelle vene profonde.
La causa principale dell’incontinenza valvolare delle perforanti è la debolezza congenita della parete dei vasi (meiopragia), che si rende evidente per l’età, gli ormoni, la postura, le abitudini, l’obesità.
Quando le vene perforanti diventano incontinenti, un’elevata pressione emodinamica si riversa nel circolo superficiale e lo dilata.
Oggi con la FLEBOTERAPIA RIGENERATIVA TRIDIMENSIONALE AMBULATORIALE (TRAP) è possibile curare le vene degli arti inferiori. Le vene varicose del circolo superficiale rappresentano solo l’effetto della patologia: la causa della malattia è nelle vene perforanti insufficienti e nella menorragia di questo circolo. La flebo terapia cura il circolo perforante rinforzando la parete di questi vasi e riducendone il diametro. La riduzione del diametro rende continenti queste vene e normalizza la pressione emodinamica del circolo superficiale. Se si obliterano o asportano le vene superficiali senza curare la causa della patologia, si elimina la valvola di sfogo dell’insufficienza valvolare delle vene perforanti. Se si obliterano o asportano i vasi superficiali, senza aver curato i vasi sottostanti, la pressione anomala sull’area rimane invariata e riaprirà le vene obliterate o ne farà insorgere di nuove.
Ottenere il risultato desiderato significa ottenere la scomparsa alla vista di tutti i vasi visibili in assenza di effetti collaterali come le iperpigmentazioni che si possono verificare con la sieroterapia.
Le vene varicose si curano non obliterando o asportando le vene che si vedono, ma rigenerando le pareti delle vene perforanti che non si vedono. Si inietta una soluzione rigenerativa in tutti i vasi visibili ad occhio nudo o con la transilluminazione, fino a raggiungere le vene perforanti che si rinforzano, si restringono e ripristinano la loro continenza. Non appena il circolo superficiale non è più sottoposto alla pressione emodinamica anomala determinata dall’insufficienza valvolare delle perforanti, anche le vene varicose superficiali riducono le loro dimensioni e spariscono alla vista. La fleboterapia rigenerativa tridimensionale rispetta l’anatomia e la fisiologia del circolo e utilizza una soluzione molto ben tollerata e molto poco irritante, consentendo di ottenere un risultato funzionala ed estetico. L’efficacia della flebo terapia rigenerativa tridimensionale non si basa sulla concentrazione della soluzione, come la scleroterapia tradizionale, ma sulla quantità della soluzione iniettata.
Le metodiche tradizionali non possono agire su tutto il circolo superficiale e perforante, perché non è possibile asportare o obliterare tutti i vasi; al contrario è possibile rinforzare la loro parete e farla restringere se è dilatata. Se consideriamo, poi, che la patologia venosa è dovuta alla debolezza congenita delle pareti dei vasi, l’iniezione di tutti i vasi è vantaggiosa perché in questo modo si cura la più vasta area possibile di superficie endoteliale, riducendo al minimo l’aspetto evolutivo della patologia varicosa.
Poiché la patologia è provocata dalla menorragia della parete delle vene, è conveniente curare entrambi gli arti inferiori, anche perché la flebo terapia rigenerativa è preventiva. Non è conveniente per motivi emodinamici trattare contemporaneamente i due arti. E’ preferibile completare un arto e, successivamente, trattare l’altro. Questa procedura consente inoltre al paziente di verificare l’efficacia della metodica, confrontando l’arto trattato con quello contro laterale non trattato.
Non solo è possibile, ma è consigliabile prevenire l’insorgenza della malattia varicosa rigenerando il circolo meiopragico perforante, con l’aiuto della transilluminazione che riesce ad evidenziare i vasi dilatati non visibili ad occhio nudo. La transilluminazione è in grado di far vedere i vasi ectasici ancora non visibili ad occhio nudo, ma di futura insorgenza. La prevenzione della patologia venosa degli arti inferiori in soggetti predisposti è uno degli obiettivi della TRAP.
La rigenerazione del circolo perforante è aiutata dall’utilizzo delle calze elastiche e del bendaggio perché in questo modo la soluzione rigenerativa rimane più a contatto con le pareti venose. Le calze dovranno essere indossate durante la fleboterapia rigenerativa e per alcune settimane dopo la fine del trattamento.
Ogni metodica iniettiva è controindicata in gravidanza e durante l’allattamento. Non ci sono, invece, controindicazioni per una donna che abbia usufruito della fleboterapia rigenerativa ad avere una gravidanza. Anzi si ritiene che questa terapia possa prevenire l’insorgenza delle vene varicose se effettuata prima della gravidanza.
E’ preferibile che i pazienti che hanno una predisposizione all’insufficienza venosa, si sottopongano alla terapia rigenerativa il prima possibile per prevenire l’insorgenza delle vene varicose.
La fleboterapia non rovina le fibre elastiche della parete della vene perché si adattano al diminuito diametro del vaso.
No, non c’è stato nessun evento avverso imprevisto e nessuna complicanza. Tutti i pazienti devono seguire le prescrizioni e i consigli del medico.